Sin da bambina ho amato le storie, leggende e fiabe. Crescendo ho sviluppato una vera passione per la mitologia, partendo da quella greca e finendo a quella nordica. Quando lavoro sempre ascolto musica, di tutti i generi e alle volte mi piace ascoltare i racconti di Jorge Bucay su youtube, vere perle di saggezza.
Ho cercato tra i miei libri delle storie, leggende o racconti tramandati nella storia, sull'Arcangelo Michele. Ne ho trovati tanti da poterne fare un libro. Mi limiterò a quelli che mi hanno colpito di più.

Frigia (Turquia)


Ubichiamoci: Siamo in Frigia, una regione dell'attuale Turchia. Si è trovato un testo risalente al secoloVI che narra come nacque il santuario di Michele di Chonae, purtroppo non più esistente, oggi è una moschea .

Gli apostoli Filippo e Giovanni non riuscivano a diffondere il cristianesimo a Ierapoli, oggi conosciuta come Pamakkale, famosa per le fonti termali.

Acque termali di Pamakkale

Lasciarono Ierapoli e a Cheretepa dove predicarono che un giorno si sarebbe presentato l'Arcangelo Michele per operare un miracolo. Infatti, giusto tempo dopo la partenza dei due apostoli, sgorgò una fonte di acqua miracolosa che, secondo la leggenda, sanò tutti coloro che la usavano. Però, evidentemente, non tutti erano contenti con questi fatti. Vi erano dei pagani che non accettavano questa nuova fede e che più volte cercarono di distruggere il santuario dove molti pagani che vi si avvicinavano guarivano e credevano in Gesù Cristo.

Miracolo di Chonae che si trova nel Museo di Vietka (Bielorussia)

Tra i più acerrimi vi era un tale Laodicea, padre di una ragazza sordomuta. Una certa notte l'Arcangelo gli apparve e gli disse:” Vai con tua figlia alla sacra acqua e, se avrai fede, nel mio nome tornerai a casa consolato.”. Quando quest'uomo andò alla fonte e vide i miracoli che stavano avvenendo davanti ai suoi occhi esclamò:” Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, aiuta me povero peccatore per l'intercessione dell'arcistratega Michele”, versò dunque nella bocca della figlia dell'acqua santa e questa inmediatamente iniziò a parlare. La leggenda continua raccontando che il pagano si fece battezzare lì stesso assieme ai suoi complici pagani de eresse lì una cappella in onore di Michele Arcangelo. Il primo custode di questa cappela fu un certo Archippo che varie volte dei pegani cercarono di uccidere ma venne salvato sempre in maniera miracolosa. Allora il diavolo decise d'intervenire e suggerì ai pagani di bloccare con delle dighe le acque dei due fiumi che scorrevano li accanto per creare un nuovo letto e farle poi precipitare da una rupe che stava giusto sopra la cappella, distruggendola. Dopo dieci giorni tolsero le dighe e si accomodarono in una montagnola li vicino per assistere compiaciuti alla distruzione dell'odiata cappella.

Miracolo di Chonae, icona russa del XV secolo

Però all'ultimo momento apparve l'Arcangelo Michele che ordinò alla massa d'acqua di fermarsi. Questa che era giunta già sulle rupe si bloccò formando una montagna d'acqua alta come dieci uomini uno sull'altro. Allora Michele, che si era fatto riconoscere da Archippo, tendendo la mano destra spaccò la roccia da cima a fondo pronunciando queste parole: “In questo luogo ogni malattia e debolezza dell'anima sarà risanata e i veleni, le magie e tutti gli attacchi del maligno saranno annientati. I posseduti da spiriti malvagi saranno liberati. Chi si rifugerà in questo luogo e invocherà con fede il Padre, il Figlio e lo Spirito santo assieme all'arcistratega Michele, in nome di Dio e nel mio nome se en andrà consolato. La grazia di Dio e la mia potenza sono su questo luogo e lo santificano nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”
A quel punto Michele ordinò alle acque di gettarsi nel precipizio da Lui creato e di restarvi fino al giorno del Giudizio.
Questo fatto fu celebrato dalla Chiesa Ortodossa che commemorano questo miracolo il 6 settembre. Pensate l'importanza che ha avuto nell'arte bizantina e russa che gli zar venivano battezzati nel Monastero di Cudov al Cremlino, che è dedicato al miracolo di Chonai.


Un'altra leggenda abbastanza curiosa risale al 70a.C. En Vita Adae et Evae, opera di autore sconosciuto, si racconta come Eva soffra per le doglie del parto. Adamo allora prega Dio di aiutarla: “ Ed ecco dodici Angeli e due potenze si posero a destra e a sinistra di Eva. E Michele, che si era posto a destra, la toccò dal volto fino al petto e le disse: “Benedetta tu sia, Eva, per amore di Adamo. Poichè le sue preghiere sono grandi, io fui inviato a te affinchè tu sappia del nostro aiuto. Su, preparati ora a partorire.” Questo è il racconto più antico in cui Michele viene descritto come l'Angelo che improvvisamente appare e con il suo tocco allevia dolori, risanando.

Sappiamo che anche in Egitto il culto di Michele era molto diffuso.

Già dall'inizio del IV secolo gli fu consacrato un tempio che prima era stato dedicato a Saturno.

Per fortuna in Egitto si sono sempre usati testi scritti quindi le leggende pololari non sono state dimenticate.
Sappiamo per esempio che Michele proteggeva il Nilo e il 12 giugno, giorno in cui il fiume cominciava a crescere si facevano grandi festeggiamenti in onore di Michele.
Emile Amélineau, nei suoi due libri, Contes et romans de l'Egypte chrétienne (1888),studiò e tradusse le leggende copte, molte delle quali vedono Michele Arcangelo protagonista. Uno di questi racconti s'intitola Le dieci meraviglie dell'arcangelo Michele.


La prima meraviglia racconta di come un giorno molte barche scendevano lungo il Nilo, ad un certo punto un vento furioso iniziò a soffiare rischiando di capovolgere le barche e fare morire tutti. Allora le persone che si trovavano a bordo chiesero in coro aiuto all'Arcangelo Michele, il quale subito intervenì e trainò le barche a riva. Da quella volta ogni dodicesimo giorno del mese s celebrarono feste dell'Arcangelo.

La quinta meraviglia racconta di una donna malata di idropsia, tutto il suo corpo era rigonfio e i dolori erano insopportabili. Un giorno pregò a Michele dintercedere presso Dio affinchè potesse guarire da quella malattia tremenda e promise di donare alla Chiesa dell'Arcangelo dieci denari d'oro all'anno e di celebrare la sua festa. I genitori di questa pia donna avevano portato in casa un'immagine dell'Arcangelo e la donna chiese che fosse messa nella sua camera, accendendovi una lampada ad olio. Dopo una notte trascorsa prostrata davanti all'effige piangendo, apparve Michele , illuminando la stanza, e le disse:” Domani alzati per tempo, prendi olio dalla lampada, mescolalo on un po' d'acqua, bevilo tutto e sarai guarita; non dimenticare però di tenere fede alle tue promesse”. La donna fece come le era stato comandato e fu subito risanata e da allora ogni anno onorò le sue promesse facendo conoscere a tutti questo miracolo.
In questi racconti leggiamo che Michele non solo curava con il tocco della sua mano, ma anche con l'olio della lampada posta davanti alla sua immagine. In queste storie notiamo che la maggior parte dei miracolati, passano la notte in orazione chiedendo aiuto a Michele.

Tempietto di Esculapio in Villa Borghese a Roma (Italia)


Questa è una caratteristica del tempio di Esculapio, nel quale i malati gravi e gli incurabili passavano la notte sperando nella visita del medico-dio. Questa pratica, tipica dell'antichità, la ritroviamo anche nel cristianesimo primitivo. Viene chiamata Incubatio (incubazione) e vediamo come Michele assume il ruolo che per gli antichi greci fu di Esculapio.
La prossima volta vi parlerò di Michele e l'imperatore Costantino.

Tutto quello che ho scritto è tratto dal magnifico libro di Paola Giovetti, di cui sono fedele lettrice, dal titolo Le vie dell'Arcangelo (Ed. Mediterranee 2005).

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